martedì, marzo 29, 2005

[mediocrissimi] Fudoh - the new generation + The Call

Dopo aver subito infinite rotture di scatole da parte dell’Admin (lavora, che in altri posti le recensioni le fai eccome, sborone radical tiroso travestito da nerd...ndAdmin) mi son deciso a partorire questo abbozzo di recensione.

Fudoh,The New Generation



Considerato uno dei più importanti manifesti del cinema di Miike, si struttura attorno ad una trama “classica” tipica di una infinità di film “revenge” orientali. Al bimbo uccidono una persona cara (Il fratello maggiore viene decapitato durante il sonno dal padre armato di Katana), il bimbo cresce odiando l’assassino (Il padre e tutto il suo clan mafioso), il bimbo, una volta cresciuto, massacra lentamente tutti coloro che si pongono tra lui e la sua legittima vendetta (Ovvero il clan di cui è il legittimo erede). Ma questo è un film di Miike quindi ci aspettiamo colpi di classe per questa trasposizione cinematografica di un famoso manga.
E i colpi di classe arrivano copiosi, come al solito, nella caratterizzazione dei personaggi, infatti Riki Fudoh, all’aspetto un normale studente liceale, forma una banda composta da bambini delle elementari assassini, stragnocche ermafrodite che uccidono boss mafiosi a cerbottanate (e la cerbottana non se la infilano in bocca), giganti rompitori d’ossa alla guida di truzzissime moto e studentesse pericolosamente pazze che girano armate di uzi. Grazie a questa terribile armata il nostro Riki porta avanti la sua vendetta fino al controllo dell’intero clan Fudoh.
L’unica pecca di questo film è la ricerca di un alone di serietà che mal si addice alle trovate pittoresche e gore di cui è costellato, questo lo rende un ibrido un po’ pesante ma che periodicamente lascia esterrefatto lo spettatore.
Voto: 7 –

The Call, Non Rispondere (ma soprattutto, non lo guardare)



Sapevo fin troppo bene che non avrei mai e poi mai dovuto guardare questo film. A lungo ho pensato quale fosse il motivo per il quale un film di Miike fosse stato tradotto e avesse raggiunto l’Italia. La risposta è arrivata chiara e forte: perché fa schifo. E’ come se la proiezione di questo film volesse giustificare il fatto che Miike non venga importato, hanno cercato con cura maniacale in tutta la sua filmografia un film che fosse venuto veramente male e, una volta trovato, lo hanno sbattuto in tutti i cinema. The Call è l’ennesima copiata di The Ring, con qualche colpo di classe, ma pur sempre una tristissima copia al limite del plagio.
Miike ha fatto oltre 60 film, era statisticamente improbabile che non ne facesse uno schifoso… la cosa che mi lascia perplesso è il fatto che sia stato importato proprio quello.
Voto: 2-

Matte

Les Fauves

How Our Dildo Can Change Your Life EP

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Una realtà musicale direttamente da Psyche Zenobia, in anteprima per voi solo su La Cunzia. Fashion Glam/Garage/Rock&Roll tra via Chianca e New York City... parola loro.
Enjoy it.

Our Dildo Can Change Your Life

Did you hear about me and my mechanical system?
Our dildo can change your life
Expecially when you're in love with your fingers
The penis one's is a wrong suicide
And I don't care
Where it comes from
Even when i cry for all that pain

Don't give up when I say "You're so pretty"
And when I say "Baby please don't die"
Twenty hours with your chocolate pussy
Leave me now that I've understood
That I don't care
Where it comes from
Even when I cry for all that pain

U need something like fear

Don't give up my mechanical system
I feel lonely when you sleep so tired
Don't give up my mechanical system
Our dildo can change your life
-- my love--

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domenica, marzo 27, 2005

Song of the day



The Bravery - Honest Mistake

People
They don't mean a thing to you
They move right through you
Just like your breath
But sometimes
I still think of you
And I just wanted to
Just wanted you to know
My old friend...
I swear I never meant for this
I never meant...

Don't look at me that way
It was an honest mistake
Don't look at me that way
It was an honest mistake
An honest mistake

Sometimes
I forget I'm still awake
I fuck up and say these things out loud

My old friend...
I sweat I never meant for this
I never meant...

Don't look at me that way
It was an honest mistake
Don't look at me that way
It was an honest mistake
An honest mistake

Don't look at me that way
It was an honest mistake
Don't look at me that way
It was an honest mistake
An honest mistake

venerdì, marzo 25, 2005

Song of the day

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Maximo Park - The Coast Is Always Changing

Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Grazie ad Anais per il prezioso consiglio, evidentamente OGNI TANTO abbiamo gli stessi gusti ;). E così questi Maximo Park (ma quanto son brutti?? e poi...scovate l'intruso nella foto...incredibile O_O)entrano di prepotenza nella mia playlist di Marzo. Claudicanti al primo ascolto, ma dal terzo in poi quei ritmi sincopati non escono più dalla testa.

E se volete qualcosa di stralunatamente svedese (cantato anche in svedese...mica cazzi) ci sono sempre gli [Ingenting]...

mercoledì, marzo 23, 2005

Song of the day



Kaiser Chiefs - Oh My God

Devo ricredermi su questi Kaiser Chiefs, anche se solo parzialmente. L'ascolto della strapompata I predict a riot non può che far catalogare facilmente questi ragazzotti inglesi sotto le stesse (e stancanti) sonorità di Libertines e soci vari. Ma sonorità ancora più pop, più scanzonate, un pò Blur primi tempi se posso permettermi, me li fanno apprezzare più della marea di gruppetti fotocopia che spuntano come funghi velenosi, vedi Nine Black Alps, Futureheads, The Others, ecc. ecc.
niente di innovativo. niente di che. Ma almeno spensierati, cazzo. E poi sarà che in questo periodo le tastiere mi beccano troppo bene. Eroi per un giorno, sulla Cunzia c'è spazio anche per voi.

Time on your side that will never render
The most beautiful thing you can ever spend
But you work in a shirt with your nametag on it
Drifting apart like a plate tectonic

It don't matter to me
It's all I wanted to be
Is a million miles from here
Somewhere more familiar

To much time spent dragging the past up
If I didn't see you not looking what I messed up
Settling down in your early twenties
Sucked more blood than a backstreet dentist

It don't matter to me
It's all I wanted to be
Is a million miles from here
Somewhere more familiar

Oh my god I can't believe it
I've never been this far away from home (x4)

Red shirts looking for greater glory
The only thing growing is on this story
Knock me down I'll get right back up again
Come back strong like the poweredup pacman

It don't matter to me
It's all I wanted to be
Is a million miles from here
Somewhere more familiar

Oh my god I can't believe it
I've never been this far away from home (x4)


Oh my god I can't believe it
I've never been this far away from home (x4)

martedì, marzo 22, 2005

[mediocrissimi] Audition



Si ritorna a Miike con uno dei film che l'ha reso celebre.
C'è grande aspettativa per questo.
Ma si sa, ogni volta che c'è grande aspettativa c'è il rischio che la pellicola deluda.
Se da una parte Audition conferma l'eclettico talento del regista, capace di trattare i temi in modo sempre differente, dall'altra non si può dire che in sè sia un gran pezzo di cinema.
Il film scorre eccessivamente lento e pesante, con dialoghi abbastanza superficiali e banali. La celeberrima scena della tortura (alla quale deve sicuramente il suo successo) è l'unica cosa che tiene in piedi la struttura, altrimenti scialba.
A mio parere il film più deludente di Miike visto finora, che non sa evidentemente fare il regista da grande pubblico, ma che è e deve rimanere un guru per pochi cultori del cinema estremo.
Altro non mi viene da dire, vi lascio come al solito qualche link (forniti da quel fancazzista di Matte) per consultare recensioni più degne di questo nome.

http://cinema.castlerock.it/review.php/id=548

http://www.filmscoop.it/cgi-bin/film/audition.asp


The Zordak


Film lento fino agli ultimi 15 minuti in cui Miike regala l'omosessualità allo spettatore costringendolo a scappare terrorizzato di fronte a qualsiasi donna per il resto della sua vita.
Voto= 6-

Matte

Ci siamo sprecati a scrivere questa recenza.

The zordak

sabato, marzo 19, 2005

Song of the day

Shout Out Louds - 100 Degrees


Eh, si, SOL per la seconda volta in Song of the day. Ma che fare. Oggi sta canzone non mi esce più dalla testa, dopo averla sentita al Covo ieri sera. Gran serata. Ringrazio Il Case (e i tranci di pizza calda...), il Matte (e il suo Dio immaginario Peppino), Pit, Pap, Po, Puglia, altrieventualipalumbi, Anais e Mas per la compagnia.
PEPEPEPEPEPEPEPEPEPEPEPEH!

mercoledì, marzo 16, 2005

Salta anche tu!

.

Pensavate anche voi che Dj Francesco facesse solo il buffone a cantare "SALTA! NON TI FERMARE SALTA!!" ???

tutt'altro.

Saltate anche voi insieme a noi, il 20 Luglio 2006, alle 11.39.13, per cambiare l'orbita terrestre e quindi la sorte del nostro mondo.

www.worldjumpday.org

Song(s) of the day



Dead Meadow - Heaven + And You Will Know Us By The Trail Of Dead - Worlds Apart

Giusto così. Nello stesso ordine con cui li abbiamo ascoltati venerdì scorso al Covo.
I primi, ipnotici, quasi sedanti; i secondi, distruttivi e disarmanti.
Così diversi eppur così complementari.
Se Feathers trascina in uno stato semi-comatoso, ma così piacevole che è difficile premere stop, Worlds apart è una sorta di mosaico. Solo dopo innumerevoli ascolti tutto prende l'esatta collocazione, i frammenti che prima potevano sembrare discordanti si armonizzano in quella che per me è, finora, l'opera più completa e affascinante di questo 2005. Sarà che questa esperienza mi ricorda gli antichi lavori di coloro che non ci sono più...gli unici per cui un ascolto si tramutava pian piano in un autentico studio, che una volta completato dava quella sensazione di appagamento infinito.



Worlds Apart

Random lost souls have asked me
"What's the future of Rock' n' Roll?"
I say "I don't know, does it matter?"
This and that scene,
they all sound the same to me
neither much worse nor much better.

We're so fucked up these days
we don't know who to hate and who to praise
yet we consider this our suffering and pain
when we're so privileged, a fact
we all forget about as
we go on whinging all over the place.

How we laughed as they shoveled the ashes
wrath hath soured
blood and death, we will pay back the debt
for this candy store of ours.

Look at those cunts on MTV
with their cars and cribs and rings and shit.
Is that what being a celebrity means?
Look boys and girls, heres BBC.
See corpses, rapes, and amputees.
What do you think now of the American dream?

And our soccer moms and dads
who raised us brats on those TV ads
I know that they sleep at night.
Their conscience is intact
they've convinced themselves of that.

Giving money to Jesus fucking H Christ

How they laughed as we shoveled the ashes
of the twin towers.
Blood and death, we will pay back the debt
for this candy store of ours

lunedì, marzo 14, 2005

Psychedelic night

Vina3's party @ saletta
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Ebbene si, ce l'hanno fatta. I Vina3 suoneranno all'Arezzo Wave Festival. I Mediocrissimi si fermano per lasciare spazio alla meritata celebrazione dei 5 eroi di Sassuolo, di quella Sassuolo che non ha mai visto la luce e che ora può prendersi la propria rivincita.
è così che la saletta ospita un rave party in pieno stile, con luci vibranti, dj7 by djCase & djSg@, e film porno e documentari sugli squali per chi del VHS proprio non riesce a far a meno.
La serata inizia con dj Case all'opera, suoni elettronici e luci psich3deliche si diffondono per la saletta a dare il benvenuto a coloro che arrivano. Io e Matte ci presentiamo con lo stomaco pieno di buon(?) cibo cinese e con la grappa offerta da AntennaUno, che non tarderà a venir consumata. Il tempo passa e la saletta si riempie dei suoi assidui frequentatori, e quando i Vina3 sono al completo il brindisi è d'obbligo. Dal beat di djCase si passa così al pop-indie-rock di DjSg@, che si diverte un mondo con i fantasmagorici piatti del suo predecessore. E sul finire della serata come non passare il testimone al Pugliese, che delizia gli ultimi rimasi con alcuni pezzi stronzyeschi.
Dovete esploderla...sempre....


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sabato, marzo 12, 2005

[mediocrissimi] ZOMBI Horror -le notti del terrore-



Quando una maledetta presa scart non vuole proprio saperne di funzionare, bisogna dare fondo a tutte le risorse. è così che per una settimana l'appuntamento con Takashi Miike viene sospeso, e ci concede un breve ma intenso ritorno nel mondo dell'euro-horror.
E non con un euro-horror qualunque, ma con un archetipo del genere: da mesi avevo adocchiato questo ZOMBI horror tra gli scaffali del nostro videonoleggio preferito, colpito da una trama avvincente e scritta in maniera impeccabile ("gli ZOMBI che vagolano nel giardino del castello"...eccellente...).
E ora capirete bene perchè non sto parlando di un euro horror qualunque.
La regia è di Andrea Bianchi, come è italiano almeno il 70% della troupe; la scena è ambientata in un palazzo fatiscente nei pressi di scavi archeologici etruschi al di sotto di un anfiteatro romano; i protagonisti hanno nomi anglosassoni e guidano tenendo la sinistra (ma il volante è a sinistra!!!); nel palazzo suddetto troneggiano enormi bandiere francesi.
La globalizzazione è qui.
Vi lasciamo qualche link perchè vi rendiate conto di come la trama di questo abominio su cellulosa sia approssimabile al nulla.
Vi dirò solo che per la parte di un bambino (con il complesso d'Edipo...) è stato utilizzato un nano 35enne (al secolo Peter Bark), la cui bruttezza va ben oltre quella degli zombi...il cui unico "pregio" è quello di essere organizzati meglio di una squadra SWAT.
Insomma, qui più che di trash si potrebbe parlare di amatoriale.
Citazione obbligatoria per l'edizione, che ci propone una visione su VHS divisa in primo e secondo tempo (con tanto di pausa in mezzo). Noi faremmo di meglio.


http://www.filmup.com/opinioni/op.php?uid=994

http://www.alexvisani.com/rec_sobad/zhorror.htm
http://www.mondoculto.com/film/zombihorror.htm

Song of the day



Electric Six - Vibrator


Hey! Looks like an emergency
Well thats ok with me cos i wanna take you in this elevator
Looks like you're my baby now
So put away that thing cos my baby don't need no vibrator
I'm sure...I'm the one you're looking for
I'm sure....I'm sure you've heard it all before
I care...but i don't care anymore
I'm sorry...but I don't know what i'm sorry for
She don't, she don't, she don't need no vibrator
She don't, she don't, she don't need no vibrator
She don't, she don't, she don't need no...electric entertainer tonight investigator
Hey... now the doors are opening
and i look like a jerk while you're grinning like an aligator
cant we just forget the whole thing
shake each others hands and say goodbye baby see you later
She don't, she don't, she don't need no vibrator
She don't, she don't, she don't need no vibrator
She don't, she don't, she don't need no...artificial stimulator non - organic excavator
She don't, she don't, she don't need no vibrator
She don't, she don't, she don't need no vibrator
She don't, she don't, she don't need no...electric entertainer tonight investigator
hey... She don't, she don't, she don't
hey... She don't, she don't, she don't
hey... She dies, she dies, she dies
hey... She dies, she dies, she dies
so i will see you later

lunedì, marzo 07, 2005

Song of the day


Athlete - Tourist

A volte i pregiudizi aiutano. Ascolto questo Tourist (inteso come album) quasi per gioco, perchè dopo l'ascolto di Wires mi è già chiaro di come questi Athlete siano una vendibilissima copia di Coldplay (guarda caso, anch'essi sotto Parlophone). E non mi sbagliavo. In molti punti rasentano il plagio. In pochi altri c'è qualcosa di originale (Tourist stessa sembra un feat. Incubus in un disco di chi? dei Coldplay, ovviamente).
Tra pochi mesi, non mi ricorderò neanche chi sono.
Nonostante tutto...
Sarà che è un pò che non ascolto cose di questo tipo. Sarà che ho voglia del terzo album di Chris Martin e co. (sperando che non si tratti di un aspettando Godot ?). Sarà che certe melodie non mi stancano mai.
Nonostante tutto, son tre giorni che me li ascolto con grande piacere, e almeno un posticino in Song of the day lo meritano.


This European air,
It always warms my face,
I wish I could buy some.

I will bring you stories,
And brilliant photos,
Like a regular tourist.

We don't go breaking down,
I feel like nothing ever will,
We don't go breaking down,
I feel like nothing.

Suitcases down our street,
Are rolling once again,
I roll away with them,
Five days inside Zoo York,
To lose myself with friends,
I'm nowhere without you.

We don't go breaking down,
I feel like nothing ever will,
We don't go breaking down
(I don't believe)
I feel like nothing ever will,
We will never go breaking down,
I feel like nothing.

Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby

I'm counting up the cost of time,
We cannot save ourselves alone.

Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you, my baby
Just wanna be with you.

I'm counting up the cost of time
And will embrace our time away
We cannot save ourselves alone
Or rely on a mobile phone

venerdì, marzo 04, 2005

[mediocrissimi] Visitor Q (Bijita Q)



Con Visitor Q (2001), dal pittoresco mondo della yakuza Miike passa a descriverci la famiglia giapponese modello.
Il padre, reporter fallito, fa sesso a pagamento con la figlia; il figlio,oggetto di scherno dei compagni di scuola,si sfoga fustigando ogni sera la madre, la quale si fa di eroina per sopportare il dolore. Questo almeno fino a quando non entra (di prepotenza, ma silenziosamente) nel nucleo famigliare il "visitatore Q", che con i suoi metodi non proprio ortodossi saprà rimettere a posto le cose.
Inutile starvi a raccontare tutte le bizzarre vicissitudini della famiglia, che trovate descritte ovunque; senza vedere questo film non si potrebbe mai capire la visionarietà e in un certo senso la poesia di cui ogni scena è pregna.



Miike come nessun altro sa combinare trash e denuncia, ironia e tragedia, nonsense e filosofia urbana. La cosa che più sciocca lo spettatore è la naturalezza con cui certe cose vengono presentate, guardare Visitor Q significa entrare tra le mura distrutte di quella casa, entrare in empatia con personaggi e situazioni che sono tutto fuorchè verosimili se visti dall'esterno. è questa forse la migliore qualità del regista, indurre una "sospensione della ragione" che permette di valutare tutto da una diversa prospettiva, intimista e non più minimalista.
Nulla è forzato, nulla è fuori posto. Le tre domande che fanno da preambolo alle prime tre sequenze racchiudono in una sintesi perfetta tutta la narrazione che seguirà, sverginano lo spettatore, lo svezzano. Dopo sarà tutta discesa. Educativo.

"hai mai fatto sesso con tuo padre?"
"sei mai stato colpito in testa?"
"hai mai picchiato tua madre?"

The Zordak




Miike ha affascinato profondamente il cuore della Giuria Mediocrissima così come solo registi del calibro di Jesus Franco e Lucio Fulci erano riusciti a fare, per questo motivo si è deciso di proporre anche questa domenica una sua opera.
“Visitor Q” si apre con un padre che filma se stesso mentre ha un rapporto sessuale con la figlia prostituta, per poi allargarsi al resto della famiglia, ovvero al figlio collezionista di battipanni letteralmente assediato in casa per colpa di alcuni bulli coetanei , e la moglie prostituta eroinomane dilaniata dalle percosse quotidiane del figlio. Come sarà chiaro a tutti da queste prime righe, il film parla dell’amore familiare e dell’importanza di una famiglia unita.
In questa situazione viene inserito un elemento estraneo, ovvero il Visitatore Q (Un truzzo giapponese con chioma degna del miglior Diego Abatantuono e camicia variopinta aperta per far fuoriuscire il villo), che unirà la famiglia ma non placandone le perversioni, come accadrebbe in un film occidentale, ma estremizzandole e rinnovandole attraverso una silenziosa osservazione.
La forza di questa opera di Miike, girata in poco più di una settimana con un budget ridicolo, è tutta nel connubio tra perversione e sentimentalismo e nella capacità del regista nel giocare con i sentimenti contrapposti provati dallo spettatore portato al coinvolgimento emotivo e alla commozione per vie inesplorate e normalmente evitate da altri registi.
Voto: 9 ½

Matte

Il mondo delle idee

Vina3 @ K-Rock Cafè, 8/3/2005

Noi accunziàti viviamo in un mondo a parte. Dalla cunzia non si esce mai definitivamente, ci si può solo entrare. Ma a volte bisogna sforzarsi e affrontare il mondo esterno, anche se di soppiatto.
l'8 Marzo, al K-Rock Cafè di Scandiano (Re), potrete vedere la formica fatta di terra compiere il prossimo passo verso l'Arezzo wave festival 2005.

Le semifinali regionali vedono, insieme ai nostri amici Vina3, altri nomi conosciuti come Il giorno del Pou (che hanno già suonato martedì 1) e i Muzzy at the phone.
Inutile dire che la presenza è d'obbligo.

Da bravi sassolesi alienati quali siamo, noi accunziàti offriremo tutto il supporto possibile agli ex-The Gift: Paolo, Enrico, Andrea, Pieralvise ed Emilio. Forza ragazzi, la dovete esplodere, questa volta più che mai.

E come non dedicare l'angolo della canzone del giorno proprio a loro, con un pezzo che non mancheremo di sentire martedì prossimo...

Platone

quando la formica fatta di terra
strinse le sue ali intorno ai suoi rami
solo una foglia stretta nella mano
solo una e l'albero le disse
se puoi volare
regina dalle uova misteriose
puoi portare questa foglia in cielo
oltre i cancelli del sole

mi difenderà
mi proteggerà
il suo ramo il suo bastone
mi difenderà
mi proteggerà
mi risveglierà e mi porterà con se
e la regina formica
nella luce consuma
le sue ali di crema
mi difenderà
mi proteggerà
il suo ramo il suo bastone
avrà cura di me
avrà cura di me il suo ramo
le ali
la formica
il sole
la regina

mercoledì, marzo 02, 2005

[Amarcord] Air - Cherry Blossom Girl



I ricordi che la musica evoca sono tra i più potenti.
Basta riascoltare un pezzo, magari non apprezzato pienamente a suo tempo, per catapultarti in un vortice di reminescenze che ritenevi obliate.
E oggi basta questa Cherry blossom girl degli Air per ricordarmi di quell'inverno 2004, in cui l'Oasis aveva ceduto mestamente il passo all'8 club, in cui i Mediocrissimi avevano preso il via come appuntamento fisso domenicale, in cui si era ancora in tanti ad andare dal piadinaro della circonvalla alle 4 di sabato notte parlando di Kunta Kinte.
Uno sguardo al passato, poi sempre avanti.