lunedì, febbraio 14, 2005

[mediocrissimi] Dead Or Alive



Non potevamo fermarci a Battle Royale. Siamo voluti andare oltre.
E in questo senso quale regista meritava di più la nostra attenzione, se non quel pazzoide di Takashi Miike, colui che ha costruito la fama sull'ultraviolenza dei propri lungometraggi?
Una giuria questa volta ridotta allo scheletro , il classico "pochi ma buoni", si accinge a vedere uno dei lavori più acclamati del suddetto maestro del gore made in Japan.
La serata parte in 6. "Ma in che lingua è?" chiede qualcuno. "Giapponese. sottotitoli in inglese" rispondo. Rimaniamo in 4. The real ones. I veri mediocri.
Inizia la visione. One, two, three, four. Sulle note (???) di un trashissimo punk/rock nipponico si aprono le danze. Polizia corrotta, Yakuza, una gang di giovani e spietati ragazzi cinesi in ascesa nella lotta al potere urbano. C'è tutto quel giappone nudo e crudo che ci piace tanto. "solo il più forte sopravvive" sembra essere il filo conduttore di tutta la vicenda; ognuno, a modo suo, cerca di farsi strada nel degrado e nell'anarchia che regna sovrana in città, per salvare se stesso e i propri cari. Le scene truculente non si fanno di certo attendere (una tizia affogata nella propria merda è una chicca da non perdere): ma c'è qualcosa che non mi convince. Il film ha una struttura solida, ha addirittura dei risvolti di moralismo e denuncia...ma da QUEL Takashi Miike mi aspettavo ben altro!Ok, ok, sangue, vomito, sperma, merda. Non manca niente all'appello. Ma è così ben integrato, non ci sono grandi exploitations...più che ESAGERATO mi verrebbe da dire REALE.

Ora, quello che vi ho raccontato, vale per il 97% del film.

Ora, prendete tutto quello che ho detto, e dimenticatelo.
La denuncia, il poliziesco, il connubio perfetto tra sangue&merda e moralità. Dimenticatelo.
Buttatelo nell'atomico cesso di casa vostra.
Se vi era venuto in mente un paragone con Tarantino, giunti a questo punto della visione, buttateci la vostra stessa testa, nel cesso atomico.

Non ho la minima intenzione di dire altro. Vi descriverò solo le reazioni del pubblico.

Ore 12:50 circa: la giuria esplode in una grossa risata.
Ore 12:52 : il sottoscritto prova incredulità mista a delusione.
Ore 12:55 : altra grossa risata. incredulità generale.
Ore 12:58 : silenzio. risuona solo un "Ma, come...?"
Ore 12:59 : silenzio. risuonano solo alcune risatine isteriche soffocate.
Ore 1:00 : silenzio.
Ore 1:01 : "ti prego, finisci così". silenzio.
Ore 1:01 : La saletta di via Mazzini diventa una bolgia scatenata da 4 elementi impazziti e isterici che applaudono, si inchinano, ringraziano, si mettono le mani nei capelli e scuotono la testa esterefatti. Qualcuno declama "questo è meglio di Zardoz".


Grazie, Takashi Miike.

Anteprima: domenica 20/2/2005, Ichi the Killer

The Zordak


Un moderno samurai con occhiali da motociclista e kimono sgozza un mafioso intento a sodomizzare un ragazzino nello sporco bagno di un nightclub, spaghetti semidigeriti spruzzano fuori dal ventre di un panzone buon tempone a causa di una rosata da fucile a pompa, terribili gnocche vestite da minuscoli lembi di pelle nera leccano boss mafiosi sudaticci il tutto accompagnato da una delle più truzze canzoni rock/punk giapponesi che la mente umana abbia mai potuto anche solo immaginare.
Tutto questo accade nei primi 5 minuti del film, quelli che di norma sono occupati dai titoli di testa, come se Takashi Miike volesse testare lo stomaco del pubblico e la loro predisposizione per l’insolito. Ma nella splendida saletta, ripulita per l’occasione, i 4 stomaci degli spettatori sono stati temprati da film come Bad Taste e “Splatters” gli schizza cervelli, i 4 coraggiosi per nulla intimoriti dai sottotitoli in inglese sono passati per Battle Royale ed hanno palle di amianto sopravvissute a merdate colossali come “He-Man, The Masters of the Universe” e “L’Isola del Dottor Frankenstein”. Quindi si sorride ai primi 5 minuti e si continua nell’attesa del Gore più trucido, già annunciato dal trailer di Ichi the Killer visto da me e mastro Zordak alcuni giorni prima della proiezione.
Ma è qui che il film cambia, termina la musica e comincia la presentazione dei personaggi, veri e propri ibridi tra bene e male in cui anche le due nemesi risultano difficilmente associabili a valori assoluti, e lo spettatore si lascia incalzare dalla storia che, nonostante qualche animality, qualche donna affogata nei propri escrementi e qualcun’altra che rigurgita sperma, si mostra molto meno shokkante del previsto altalenando tra la vita del criminale cinese emergente (immaginatevi elvis cinese vestito come Neo in Matrix ) che ruba per permettere al fratellino di studiare in america e quella del poliziotto (identico al criminale ma senza banana alla elvis ) che, per salvare la vita della figlia, scende a patti con un potente mafioso.
Il film termina in crescendo nel combattimento tra protagonista e antagonista, come nel più banale dei clichè, ma di banale questo finale non ha nulla.
Applausi, grida, abbracci per gli ultimi 60 secondi di proiezione… La saletta aspettava qualcosa di simile dalla prima proiezione di Zardoz.
Voto: 9+

N.d.R: Io e Mastro Zordak ci stiamo procurando tutto ciò che Takashi Miike è riuscito a produrre in 14 anni di attività…. Tra produzioni cinematografiche e film per la televisione si superano le 60 opere, un vero e proprio tesoro nascosto.

Matte

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

leccata di culo.
zordak mi piacciono le tue recensioni.
dirette,scorrono,algustodipistacchio.
brev.


rullo di violini......


bomber

11:18 AM  
Blogger The Zordak said...

grazie bombarolo, allora qualcuno lo legge questo blog!
a me tu piaci un sacco quando posti le foto del calendario di Larry Clark...;)

11:54 AM  
Anonymous Anonimo said...

mmmmm............maialose.......

bombix.

12:12 PM  
Anonymous Anonimo said...

Niente da dire...
Non voglio parlare del finale del film perchè pretendo che tutta la giuria mediocrissima si unisca nella visione di questo film che cambierà per sempre la definizione di Mediocrissimo.
Meglio di Zardoz

Matte

2:08 PM  

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