venerdì, luglio 01, 2005

Mr. Vendetta (Simpathy for Mr. Vengeance)














Dopo un lungo periodo d'assenza, dovuto a questioni improrogabili e di più alta priorità, torno a calcare la cyber-superficie del blog.
Mr. Vendetta (nella compassionevole traduzione italiana) mi capita tra le mani quasi per caso, offerto e consigliato dalla videonoleggiatrice di fiducia, che evidentemente conosce i suoi polli.
Park Chan-Wook(Mr Old Boy) riprende seguendo quello che potrei definire come il copione asiatico della cinematografia: punto di vista straniato, esterno, un occhio sulle vicende assolutamente freddo e distaccato. Forse la caratteristica peggio tollerata dal pubblico occidentale, ma che da a tutto un tocco di realismo essenziale, mai sporcato dai clichè emotivi dei personaggi. L'osservatore si sente dentro la vicenda, non dentro ai protagonisti della vicenda.
Park tramuta le tristi, crudeli avventure di un ragazzo sordomuto in un messaggio di denuncia sociale (il teatro è la capitalistica Corea del Sud) da cui nessuno esce salvo: le vittime diventano carnefici e i carnefici diventano vittime, ma tutti hanno i loro scheletri nell'armadio. La disperazione del ragazzo nel cercare di salvare la sorella bisognosa di un trapianto di rene lo portano ad affrontare scelte ingenue e pericolose. la sfortuna e il suo handicap naturale determineranno le gravi conseguenze che tramuteranno la sua volontà in rabbia e alienazione.
Il risultato sarà, in una sola parola, tragedia.
L'intreccio è portato avanti in modo impeccabile, col fine di evocare un senso di oppressione crescente nello spettatore. E nel finale non manca quella dose di violenza quasi immancabile, quasi a voler suggellare tutto ciò che è stato narrato fino a quel momento.
L'esplosione dopo l'implosione.
L'unico difetto attribuibile a quest'opera è la forse eccessiva lentezza di alcune scene, e la discutibile utilità di altre. Non avendo visto Old Boy, di due anni più vecchio di questo Simpathy for Mr. Vengeance, è doverosa una riflessione: il monopolio del cinema asiatico è nelle mani di Quentin Tarantino. Se lui alza il pollice, viene importato il film e tutta la restante filmografia del regista. Se Tarantino tace, ci toccherà andare a vedere l'ennesima Guerra dei mondi. Grottesco, eh?