venerdì, febbraio 25, 2005

Song of the day



Beck - Girl

I saw her, yeah I saw her
With a black tongue tied around the roses
Fists pounding on a vending machine
Torrid diamond ring stuck on her finger
With a noose she could hang from the sun
Pointed out with the dark sunglasses
Walking quickly down the beach
She spits on the sand where the bums are beaching

And I know I'm gonna steal a life
She doesn't even know it's wrong
And you know I'm gonna make it right
Take her where her soul belongs
Know I'm gonna steal a life
Nothing that I wouldn't try
My summer girl
Hey my summer girl
My summer girl
Hey my summer girl

I saw her, yeah I saw her
With her hands tied back, a black Suburban
Calling out from a landfilled life
Scrawling her name up on the ceiling
Throw a coin in the fountain of dust
White noise, her ears are ringing
Got a ticket for my midnight hanging
Throw a ?? from a freight train leaving

And I know I'm gonna steal a life
She doesn't even know it's wrong
And you know I'm gonna make it right
Take her where her soul belongs
Know I'm gonna steal a life
Nothing that I wouldn't try
My summer girl
Hey my summer girl
My summer girl
Hey my summer girl

Hey my summer girl
Hey my summer girl
My summer girl
Hey my summer girl
Hey my summer girl
Hey my summer girl
My summer girl
Hey my summer girl

martedì, febbraio 22, 2005

Song of the day



Doves - Almost forgot myself

So close...
You're wasted again
I know, somehow...
I lost myself...again

Making me high again
I almost forgot myself again
It hits me so hard
It kills me again
Today

So close
Yet you're wasted again
I know, somehow...
We'll find ourselves...
I don't know, I don't know

Then we'll be high again
I almost forgot myself there
It hits you so hard
And kills again

I almost forgot myself again
I almost forgot myself there
It's hitting me hard
It moves me again
Again...

Un grazie speciale a Mr.Pink che ha colmato la mia ormai celeberrima incapacità/pigrizia nel reperire cose in rete e mi ha permesso di postare le liriche di questa canzone, a mio parere la migliore di Some Cities.
Ma visto che questa song sarebbe stata di qualche giorno fa, vi posto le liriche di qualcosa che non ascolto da un pò, una canzone che, come tante altre loro, è Song of the day 365 volte l'anno.
E Ora silenzio, le onde dell'oceano vi stanno cullando, non c'è bisogno di dire altro...



The Smashing Pumpkins - Porcelina of the vast oceans

As far as you take me, that’s where I believe
The realm of soft delusions, floating on the laves
On a distant shoreline, she waves her arms to me
As all the thought police, and closing in for sleep
The dilly dally, of my bright lit stay
The steam of my misfortunes
Has given me the power to be afraid
And in my mind I’m everyone
And in my mind
Without a care in this whole world
Without a care in this life
It’s what you take that makes it right
Porcelina of the oceans blue
In the slipstream, of thoughtless thoughts
The light of all that’s good, the light of all that’s true
To the fringes gladly, I walk unadorned
With gods and their creations
With filth and disease
Porcelina, she waits for me there
With seashell hissing lullabyes
And whispers fathomed deep inside my own
Hidden thoughts and alibis
My secret thoughts come alive
Without a care in this whole world
Without a care in this life
It’s what you take that makes it right
And in my mind I’m everyone
In my mind I’m everyone of you
You make it right
It’s all allright
You make it right
Porcelina of the oceans blue

lunedì, febbraio 21, 2005

[mediocrissimi] Ichi the killer (Koroshiya 1)



Dopo l'esplosione di emozioni che ci aveva regalato il finale di DOA, con cui ci eravamo lasciati la settimana scorsa, Ichi the Killer, uno dei più recenti (e famosi) lavori di Takashi Miike si presenta come un capolavoro annunciato.
Ma questa volta la giuria è praticamente al completo, e l'attesa è tanta.
Che dire, forse questa è la più difficile pseudo-recensione che mi son trovato a stilare.



Perchè Ichi non è semplice da digerire. Ichi è più una prova che un film.
E non solo perchè i questa occasione la velocità dei sottotitoli (in inglese, ma penso che ormai lo abbiate intuito) è tale da lasciare più spazio all'immaginazione che alla deduzione.
Se con DOA Miike aveva tessuto una trama solida e chiara, per poi stupire lo spettatore nel finale, in Ichi ("uno" in giapponese) le intenzioni del regista non sono per nienteovvie, dall'inizio alla fine.
Puro esercizio di stile? forse: alcune scene di Ichi sono la cosa più violenta e trucida che si sia mai vista sullo schermo, tanto che in alcuni momenti c'è compartecipazione dolorosa anche da parte dei giurati più abituati a certe cose. Il kitsch degli effetti speciali passa oltre il nostro Tarantino, e tocca i lidi inesplorati dell’assurdo.
Ma c'è qualcosa di più. Qualcosa di indefinito e indefinibile, probabilmente.
C'è un abnorme parallelismo tra masochismo e amore, che trova la sua espressione massima nel personaggio di Kakihara, Yakuza specializzato in torture che trova l'unica realizzazione di sè nel provocare o nel ricevere dolore. Così la ricerca dell'assassino del suo boss si trasforma nella ricerca dell'unica persona capace di ucciderlo, l’unica capace di fargli raggiungere il piacere supremo.
é uno strano magnetismo, quasi chimico, quello che lo porta da Ichi, un ragazzo (in)nocente che riassume nella sua psiche malata l'altro parallelismo, quello tra violenza ed eccitazione sessuale.
È un bambino troppo cresciuto il “killer numero uno”, un bambino che odia uccidere ma che lascia globi di sperma ogni volta che fa a pezzi una donna inerme.
Macellazione e sentimenti, cose che sembrano tanto lontane, ma che in realtà son così vicine…
Non avrete capito molto.
Non importa.
Ciò che si può dire, senza lasciarsi andare in tanto fantasiosi quanto inutili viaggi mentali, è che Ichi the killer è un mondo a se stante. Un’isola psichedelica in cui lo spettatore non riesce a distinguere il reale dall’irreale, a trovare il confine tra ciò che è giusto e ciò che sbagliato, tra cosa è voluto e cosa non lo è. Ma il fascino sta proprio qui, forse. Nel nonsense. Un cinema dell’assurdo che per noi occidentali è così privo di significato da diventare brutto. Ma basta rinunciare un attimo alla propria capacità deduttiva, accettare il fatto che non è importante sapere tutto, per percepire la virtù del nulla. Psicoattivo.

The Zordak





“Ichi The Killer”, film tratto dall’omonimo manga di yamamoto Hideo ,geniale direttore della fotografia di molte opere di Miike , ha suscitato emozioni contrastanti nel pubblico mediocrissimo ma ha lasciato tutti concordi su un punto fondamentale:
Takashi Miike è un maniaco pericolosamente pazzo, ma non solo, è un maniaco pericolosamente pazzo che ha diretto una sessantina di film. Può esistere qualcosa di più bello? Secondo molti di noi, no.
Parliamo dei personaggi perché, della trama, non mi sento ancora di parlarne. Forse ne parlerò tra una sessantina di notti insonni passate a cercare un senso al finale del film oppure dopo un paio di anni di psicoanalisi, ma ora parlerò solo dei personaggi (interpretati quasi esclusivamente da registi giapponesi famosi) e di cosa Miike ha organizzato per loro, ovvero parlerò della parte bella del film.
Se in Dead or Alive avevamo personaggi basati sul chiaroscuro e sulla contrapposizione tra bene e male, qui abbiamo personaggi dove di chiaro non è possibile trovare proprio nulla, nemmeno impegnandosi.
Partiamo dal mito personale di chiunque abbia visto il film, ovvero Kakihara, braccio destro del boss con un debole per i ferri da maglia, le torture e la legge del contrappasso (Per capirci, se lo spii con una telecamera lui ti infila in un televisore). Questo grandioso esemplare di Truzzo Biondo Giapponese ama più di ogni cosa farsi picchiare ma, badate bene, non da bellissime donne ma da panzoni sadici, tipo il Boss della banda, unico in grado di farlo veramente godere (De Gustibus non disputandum est). Personaggio quindi abbastanza interessante anche passando sopra al fatto che abbia la bocca squarciata da un orecchio all’altro, chiusa solo con due piercing.
Poi c’è il protagonista che da il titolo all’opera ,nel senso che è scritta con il suo sperma all’inizio del film, ovvero Ichi. Kakihara, quando avrà l’onore di conoscerlo, sentenzierà “Ma tu sei veramente un pervertito”, questo vuol dire che Miike ha dato il meglio per il suo bel protagonista.
Ichi è un bambino troppo cresciuto con un tremendo complesso di inferiorità nei confronti dei bulli che lo infastidivano da piccolo, inoltre gira per la strada con una tuta che, se non fosse nera, sarebbe uguale a quella di Max Biaggi, e passa la sua vita con il pene in continua erezione e schiacciato dalla capacità di eiaculare solo ed esclusivamente durante i suoi assassini multipli. Quindi, se hai la sfortuna di assomigliare ad un bullo che lo ha infastidito da piccolo, non solo vieni ucciso da Ichi, ma vieni anche inondato dal suo sperma. Anche questo è un gran personaggio quindi…
Attorno a questi due grandiosi protagonisti ruotano altre figure emblematiche come i due sicari gemelli (due cretini identici a marco masini di cui uno,appassionato di anatomia,capace di staccare un braccio a mani nude mentre l’altro, dotato di un grandioso olfatto, in grado di fiutare l’odore di un pene a grande distanza e di non vergognarsi ne del suo potere speciale ne del fatto che lo faccia indossando delle orribili orecchie da orsetto lavatore) , il palestrato ipnotizzatore( maestro e manipolatore di Ichi che è la versione giapponese di Galeazzo Costantino, quello della pubblicità del TesMed) e il braccio destro di Kakihara, ovvero un gorillone capace di emettere solo tremendi rutti (nei sottotitoli compaiono frasi complesse... questo ci lascia perplessi riguardo la lingua giapponese).
Fotografia e Regia di questo film sono molto curate e piacevoli, volutamente brutti invece gli effetti speciali per accentuare la sensazione di gore grottesco che permea tutto il film.
Per il sottoscritto è senza dubbio all’altezza delle aspettative e conferma il meritato amore per Miike.
Voto: 7 ½


P.s: Abbiamo scoperto un interessante aneddoto riguardo Dead or Alive e, in particolare, riguardo il suo finale. Miike, per evitare censure, ha tenuto il finale nascosto ai produttori fino alla prima assoluta in modo da ottenere i soldi per il suo capolavoro senza bisogno di scendere a compromessi.
Miike si sta dimostrando sempre più grande.

Matte

lunedì, febbraio 14, 2005

[mediocrissimi] Dead Or Alive



Non potevamo fermarci a Battle Royale. Siamo voluti andare oltre.
E in questo senso quale regista meritava di più la nostra attenzione, se non quel pazzoide di Takashi Miike, colui che ha costruito la fama sull'ultraviolenza dei propri lungometraggi?
Una giuria questa volta ridotta allo scheletro , il classico "pochi ma buoni", si accinge a vedere uno dei lavori più acclamati del suddetto maestro del gore made in Japan.
La serata parte in 6. "Ma in che lingua è?" chiede qualcuno. "Giapponese. sottotitoli in inglese" rispondo. Rimaniamo in 4. The real ones. I veri mediocri.
Inizia la visione. One, two, three, four. Sulle note (???) di un trashissimo punk/rock nipponico si aprono le danze. Polizia corrotta, Yakuza, una gang di giovani e spietati ragazzi cinesi in ascesa nella lotta al potere urbano. C'è tutto quel giappone nudo e crudo che ci piace tanto. "solo il più forte sopravvive" sembra essere il filo conduttore di tutta la vicenda; ognuno, a modo suo, cerca di farsi strada nel degrado e nell'anarchia che regna sovrana in città, per salvare se stesso e i propri cari. Le scene truculente non si fanno di certo attendere (una tizia affogata nella propria merda è una chicca da non perdere): ma c'è qualcosa che non mi convince. Il film ha una struttura solida, ha addirittura dei risvolti di moralismo e denuncia...ma da QUEL Takashi Miike mi aspettavo ben altro!Ok, ok, sangue, vomito, sperma, merda. Non manca niente all'appello. Ma è così ben integrato, non ci sono grandi exploitations...più che ESAGERATO mi verrebbe da dire REALE.

Ora, quello che vi ho raccontato, vale per il 97% del film.

Ora, prendete tutto quello che ho detto, e dimenticatelo.
La denuncia, il poliziesco, il connubio perfetto tra sangue&merda e moralità. Dimenticatelo.
Buttatelo nell'atomico cesso di casa vostra.
Se vi era venuto in mente un paragone con Tarantino, giunti a questo punto della visione, buttateci la vostra stessa testa, nel cesso atomico.

Non ho la minima intenzione di dire altro. Vi descriverò solo le reazioni del pubblico.

Ore 12:50 circa: la giuria esplode in una grossa risata.
Ore 12:52 : il sottoscritto prova incredulità mista a delusione.
Ore 12:55 : altra grossa risata. incredulità generale.
Ore 12:58 : silenzio. risuona solo un "Ma, come...?"
Ore 12:59 : silenzio. risuonano solo alcune risatine isteriche soffocate.
Ore 1:00 : silenzio.
Ore 1:01 : "ti prego, finisci così". silenzio.
Ore 1:01 : La saletta di via Mazzini diventa una bolgia scatenata da 4 elementi impazziti e isterici che applaudono, si inchinano, ringraziano, si mettono le mani nei capelli e scuotono la testa esterefatti. Qualcuno declama "questo è meglio di Zardoz".


Grazie, Takashi Miike.

Anteprima: domenica 20/2/2005, Ichi the Killer

The Zordak


Un moderno samurai con occhiali da motociclista e kimono sgozza un mafioso intento a sodomizzare un ragazzino nello sporco bagno di un nightclub, spaghetti semidigeriti spruzzano fuori dal ventre di un panzone buon tempone a causa di una rosata da fucile a pompa, terribili gnocche vestite da minuscoli lembi di pelle nera leccano boss mafiosi sudaticci il tutto accompagnato da una delle più truzze canzoni rock/punk giapponesi che la mente umana abbia mai potuto anche solo immaginare.
Tutto questo accade nei primi 5 minuti del film, quelli che di norma sono occupati dai titoli di testa, come se Takashi Miike volesse testare lo stomaco del pubblico e la loro predisposizione per l’insolito. Ma nella splendida saletta, ripulita per l’occasione, i 4 stomaci degli spettatori sono stati temprati da film come Bad Taste e “Splatters” gli schizza cervelli, i 4 coraggiosi per nulla intimoriti dai sottotitoli in inglese sono passati per Battle Royale ed hanno palle di amianto sopravvissute a merdate colossali come “He-Man, The Masters of the Universe” e “L’Isola del Dottor Frankenstein”. Quindi si sorride ai primi 5 minuti e si continua nell’attesa del Gore più trucido, già annunciato dal trailer di Ichi the Killer visto da me e mastro Zordak alcuni giorni prima della proiezione.
Ma è qui che il film cambia, termina la musica e comincia la presentazione dei personaggi, veri e propri ibridi tra bene e male in cui anche le due nemesi risultano difficilmente associabili a valori assoluti, e lo spettatore si lascia incalzare dalla storia che, nonostante qualche animality, qualche donna affogata nei propri escrementi e qualcun’altra che rigurgita sperma, si mostra molto meno shokkante del previsto altalenando tra la vita del criminale cinese emergente (immaginatevi elvis cinese vestito come Neo in Matrix ) che ruba per permettere al fratellino di studiare in america e quella del poliziotto (identico al criminale ma senza banana alla elvis ) che, per salvare la vita della figlia, scende a patti con un potente mafioso.
Il film termina in crescendo nel combattimento tra protagonista e antagonista, come nel più banale dei clichè, ma di banale questo finale non ha nulla.
Applausi, grida, abbracci per gli ultimi 60 secondi di proiezione… La saletta aspettava qualcosa di simile dalla prima proiezione di Zardoz.
Voto: 9+

N.d.R: Io e Mastro Zordak ci stiamo procurando tutto ciò che Takashi Miike è riuscito a produrre in 14 anni di attività…. Tra produzioni cinematografiche e film per la televisione si superano le 60 opere, un vero e proprio tesoro nascosto.

Matte

lunedì, febbraio 07, 2005

[musica] Song of the day




Bright Eyes
- Arc of Time
Saddle Creek Records

You can make a plan
Carve it into stone
Like a feather falling
It is still unknown
Until the clock speaks up
Says it's time to go
You could choose the high
Or the lower road
You might clinch your fist
You might fork your tongue
As you curse or praise
All the things you've done
And the faders move
And the music dies
As we pass over
On the arc of time

So you nurse your love
Like a wounded dove
In the covered cage of night
Every star is crossed
By phrenetic thoughts
That seperate and then collide
And they twist like sheets
Till you fall asleep
And they finally unwind
It's a black balloon
It's a dream you'll soon deny

I hear if you make friends
With Jesus Christ
You will get right up
From that chalk outline
And then you'll get dolled up
And you'll dress in white
All to take your place
In his chorus line

And then in you'll come
With those marching drums
In a saintly compromise
No more whiskey slurs
No more blonde haired girls
For your whole eternal life
And you'll do the dance
That was choreographed
At the very dawn of time
Saying, I told you son
The day would come
You would die, you'd die, you'd die, you'd die
You would die, you'd die, you'd die, you'd die
You would die, you'd die, you'd die, you'd die
You would die, you'd die, you'd die

To the deepest part
Of the human heart
The fear of death expands
Till we crack the code
We have always known
But could never understand
On a circuit board
We will soon be born
Again, again, again, again
And again, again, again, again
And again, again, again, again
And again, again, again